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C'era una volta il treno - Dalla tranvia del Chianti alle ferrovie a vapore in Italia

C'era una volta il treno - Dalla tranvia del Chianti alle ferrovie a vapore in Italia

16 Giugno 2024

Due traversine da binario di treno che a guardarle sembrano solo due pezzi di legno senza valore ma invece sono due pezzi di storia che sono state caricate di responsabilità per aver fatto il loro egregio lavoro nei 42 chilometri in 42 anni di servizio che è esistita la Tranvia del Chianti nella tratta di S. Casciano dal 1893 al 1935 sono il “prologo” che potremo trovare nella interessante Mostra a Chiesanuova dal 16 al 30 giugno con il Patrocinio della Regione Toscana, Città Metropolitana e Comune di S. Casciano e a supporto della Fondazione dell’Ospedale Pediatrico Meyer dal titolo “ C’ERA UNA VOLTA IL TRENO – DALLA TRANVIA DEL CHIANTI ALLE FERROVIE A VAPORE IN ITALIA” che si terrà presso la sala del Circolo Ricreativo Culturale di Chiesanuova in collaborazione con l’Associazione Il Paese dei Balocchi di Sesto Fiorentino.
Sopra a quelle traverse un piccolo ma utile treno nel 1893 univa Firenze a Greve in Chianti e S. Casciano, e questa ferrovia – tranvia a vapore voluta fortemente da Sidney Sonnino parlamentare dell’epoca vide nel progresso che questa ferrovia avrebbe portato nel Chianti un sicuro futuro.

La rassegna storica è stata concepita in una regia tutta particolare e ricostruttiva che farà tornare il visitatore come in una macchina del tempo a quegli anni antesignani della “Bella Epoque” facendo scoprire e raccontare sia del treno del Chianti come della storia delle locomotive in vapore in Italia. La mostra vede la collaborazione del Gruppo La Porticciola di S. Casciano con tante foto inedite delle stazioni, magazzini, immagini di personaggi, materiali, ferrovieri, passeggeri in un contesto di poter riportare questi scatti del fermo immagine del tempo in una ricostruzione tridimensionale più fedele alla storia che viene raccontata. Vedremo infatti la ricostruzione di un settore con una fermata della Tranvia come accadeva ogni mattina in quegli anni davanti alla stazione di S. Casciano con manichini e costumi originali dell’epoca insieme ai bagagli, oggetti, sacchi di posta che venivano trasportati dalla ferrovia dei ricordi, e viene ricostruito da Opera Set di Calenzano addirittura un pezzo di binario. L’Associazione di Promozione Sociale Modellisti Ferroviari Fiorentini sarà presente con fantastici modelli dei propri collezionisti alcuni dei quali costruiti interamente a mano e altri ormai fuori produzione da tanti anni in scala fermodellistica con vagoni e sbuffanti locomotive accanto a cimeli, come lanterne, targhe, fischi, palette da capo stazioni, cappelli ecc. Per i modelli si parte dal carro di Trevithick, al carro di Cugnot, o alla locomotiva 290 entrata in servizio nel 1889 sulla rete Adriatica Runa - Ancona, o alla 625 del 1904 denominata” Signorina “perché esteticamente pregevole, o alla 640 del 1910 che trainò convogli diretti nelle più grandi città italiane, e tante altre con vagoni passeggeri e merci quando il trasporto su gomma non aveva preso ancora il sopravvento sul ferro. Eccoci al plastico centrale ed attrazione principale della mostra con materiale rotabile come la famosa locomotiva Krauss Maffei di Monaco di Baviera adoperata anche nella tranvia Milanese e chiamata confidenzialmente “ Gamba de Legn” per la sua andatura claudicante e per un manovratore che aveva davvero una gamba di legno e i vagoni della OM ( Officine Meccaniche ). Un settore dedicato anche al mitico Orient Espress il “ vapore in giallo della scrittrice Agata Cristies“ il treno che da Parigi andava ad Istanbul attraverso Venezia e il passo del Sempione con una mastodontica locomotiva a vapore FS 685.Spazio anche al treno veduto come gioco per i bambini con preziose locomotive della INGAP di Padova a carica a molla una di queste la grande “Frejus “ del 1924 vetusta di 100 anni ed ancora funzionante.

SPECIALE INIZIATIVA PER I COLLEZIONISTI CHE VISITERANNO LA MOSTRA:SONO RIPRODOTTE INFATTI 4 INEDITE CARTOLINE CON IMMAGINI DELL’EPOCA DELLA TRANVIA CON SCORCI,STAZIONE,VIAGGIATORI,IL CONVOGLIO IN VIAGGIO E L’APPOSIZIONE DI UNO SPECIALE TIMBRO CHE RIPRODUCE IL LOGO DELL’EPOCA IL CUI RICAVATO SARA’ DEVOLUTO A FAVORE DELLA FONDAZIONE MEYER IN SUPPORTO DEL REPARTO DI NEUROCHIRURGIA DELL’ OSPEDALE PEDIATRICO MEYER DI FIRENZE .

C’è anche un cimelio storico tutto particolare fra le tante cose da ammirare alla mostra di Chiesanuova , che fa riflettere, e pensare come un frammento di binario originale della prima strada ferrata che da Napoli arrivò a Portici di appena 7411 metri che vide la sua inaugurazione il 3 ottobre 1839 con la locomotiva Bayard su progetto di Gerorge Stephenson su volere di Ferdinando II di Borbone e che ci riporta a quella più ridimensionata ed umile del Chianti ma che hanno tutte e due tante similitudini e fra queste quello del progresso tanto che se non fossero state concepite non esisterebbe oggi neppure la blasonata “ Alta velocità” la ferrovia che non è più il futuro ma la realtà in tutte le parti d’Italia.