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Dall’ex Jugoslavia al Meyer per aver salva la vita

Dall’ex Jugoslavia al Meyer per aver salva la vita

14 Aprile 2015

Quando è arrivato al Meyer da Skopje, in Macedonia, il piccolo Petar, un anno, pesava solo tre chili e mezzo ed è subito stato ricoverato in Rianimazione. Aveva gravi problemi respiratori e per lui era impossibile nutrirsi naturalmente a causa dell’atresia dell’esofago, una malformazione congenita che si manifesta con un’interruzione di questo tratto del tubo digerente e che spesso, come nel caso di Peter, si associa alla presenza di una comunicazione (fistola) con la trachea.

C’è voluta tutta la competenza e l’esperienza dei medici della Chirurgia neonatale del Meyer, guidati da Bruno Noccioli, per salvargli la vita: con un delicato intervento l’esofago e la trachea sono stati separati eliminando la fistola che li metteva in
comunicazione e sono stati ricongiunti i due monconi dell’esofago prima interrotti.

L’intervento è avvenuto con successo: i problemi respiratori causati dalla malformazione sono stati risolti, adesso il piccolo Petar può alimentarsi naturalmente e ha recuperato peso arrivando a 8 chili. Al Meyer i medici operano questa patologia sin dal 1955 ed è una delle specialità per il quale l’ospedale pediatrico si è affermato anche a livello internazionale.