Quel messaggio di amore lasciato da Maria Sole

Il progetto di chemioterapia e protonterapia dedicato a Maria Sole

“Ricordati babbo, l’amore vince sempre”.
Così la piccola Maria Sole, otto anni, aveva tradotto per il suo papà la frase di Ovidio, amor omnia vincit.
Una mattina di novembre Maria Sole se ne è andata, ma quel suo messaggio pieno di ottimismo e di speranza ha messo radici profonde. Ne sanno qualcosa i suoi genitori, Leonardo e Isabella, che, nel momento più difficile, si sono visti circondati da un’enorme ondata di affetto.

Un affetto che si è trasformato nella volontà di tante persone di fare qualcosa di concreto per aiutare tutti quei bambini che si trovano a dover affrontare la prova di una malattia. Così una grande mobilitazione ha coinvolto la città e la provincia di Grosseto, dove la piccola era nata e cresciuta. Tante le iniziative spontanee di famiglie, genitori, associazioni.

La famiglia ha scelto di sostenere, in collaborazione con la Fondazione dell’Ospedale Pediatrico Meyer, la Neuro-Oncologia del Meyer, in particolare un progetto di ricerca scientifica che adesso porta il nome di Maria Sole.

Nonostante i recenti progressi nel trattamento dei tumori infantili, quelli del Sistema Nervoso Centrale rappresentano ancora un’importante sfida in campo oncologico, delineando tuttora la prima causa di morte per tumore nel bambino. Queste patologie, aggressive e con prognosi spesso infausta, sono estremamente complesse e difficili da trattare.

L’Unità di Neuro-Oncologia dell’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze sta realizzando degli studi clinici e sperimentali mirati alla realizzazione di protocolli terapeutici innovativi per alcuni tipi di tumore cerebrale particolarmente aggressivi e ad oggi non curabili con le terapie consolidate.

I numerosi risultati ottenuto fino ad oggi, oggetto di molteplici pubblicazioni scientifiche, non hanno rappresentato per il gruppo di ricerca un punto di arrivo, bensì uno stimolo a proseguire con crescente impegno e dedizione i filoni di studio. Facendo propria la convinzione che dall’ unione di intenti possano nascere i migliori risultati, l’Unità di Neuro-Oncologia ha stabilito numerose ed importanti collaborazioni scientifiche.

Fiore all’occhiello delle attività di ricerca attualmente in corso è l’utilizzo di un approccio multimodale costituito da chemioterapia combinata ad una forma altamente innovativa di irradiamento, la protonterapia, per la cura dei gliomi di alto grado. Lo sviluppo di questo progetto sarà possibile grazie alla collaborazione tra l’Unità di Neuro-Oncologia del Meyer ed il Centro di Protonterapia di Trento. Il Centro di Trento è tra le poche strutture europee in grado di effettuare l’irraggiamento con protoni su modelli sperimentali.

Numerosi sono i passi che sono ancora da percorrere, ma la ricerca è l’unica strada praticabile per poter approdare a risultati tangibili che possano costituire strumenti concreti da poter mettere al servizio di piccoli pazienti affetti da malattie ad oggi incurabili.

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